Una storia lunga e travagliata..

Legge Regionale sull’inquinamento luminoso

Questa legge è stata fortemente voluta da alcuni astrofili che per oltre cinque anni hanno seguito il difficile iter della proposta di legge. In particolare Daniele Capezzali che, in qualità di referente umbro per l’associazione Cielobuio, ha cercato di sensibilizzare presso tecnici del settore nei vari comuni e anche presso le scuole quanto serio fosse il problema dell’inquinamento luminoso e quali vantaggi avrebbe offerto un sistema di illuminazione razionale ed efficiente in tema sia di risparmio di risorse e denaro pubblico che di rispetto dell’ambiente.

Fino a pochi anni fa questo problema era sconosciuto e chi ne parlava passava per un ortodosso oscurantista che voleva “spegnere le luci delle città” con il conseguente aumento del rischio di reati e dell’insicurezza dei cittadini. Questo perché è ancora senso comune (difficile da cambiare) che “più luce equivale a più sicurezza” . Dato che nessuna rilevazione statistica è mai riuscita a provare..

Con la proposta di legge, ovviamente, non si voleva spegnere alcunché, ma solo razionalizzare e tutelare delle ricchezze ambientali e paesaggistiche oltre che portare un consistente risparmio per le casse pubbliche…

Inutile poi dire che, come in tutta Italia, c’erano contro forti interessi di settore che si battevano per far rimanere le cose così com’erano…

Per promuovere la legge si è fatta una straordinaria campagna di raccolta firme, affidata al lavoro meticoloso e volontario di alcuni astrofili sparsi in Umbria, in particolare Daniele Capezzali, Lorenzo Ricci Vitiani , Kati Bazzucchi, Graziano Torricelli…

Inotre, per tutto questo tempo abbiamo avuto il costante supporto scientifico, tecnico  e giuridico dell’ing. Diego Bonata, ex presidente di CieloBuio .

Quando finalmente la proposta fu inserita all’o.d.g. per la votazione,  il progetto passato in commissione fu completamente stravolto e ridotto a pochi articoli che (inutile dirlo) tralasciavano ogni restrizione tecnica da definire in successivi regolamenti. NO, il progetto così com’era non poteva proprio passare e fu grazie all’intervento di un altro astrofilo, Manlio Suvieri, che all’o.d.g. tornò la bozza originaria..

Tutti gli schieramenti politici l’approvarono all’unanimità nel 2005.

La legge che abbiamo è una buona legge, certo migliorabile, ma importante conquista e confidiamo nell’aiuto di persone di buona volontà che la possano far rispettare. Sarebbe sufficiente che ognuno di noi difendesse il proprio piccolo territorio.

Dal 1992 il cielo stellato è stato riconosciuto dall’UNESCO patrimonio dell’umanità..

Autore: Cassiopea